Cappotto Termico e umidità: cosa succederà entro 3 anni.
Il dato è allarmante!
Se hai fatto il cappotto Termico o sei prossimo nella realizzazione di questa opera, allora ti invitiamo a leggere questo articolo perchè ti potrà essere di vero aiuto per evitare delle patologie di umidità nei muri .
Il Cappotto Termico e l’umidità è un serio problema, cosa accadrà entro 3 anni.
Stare al passo con i tempi non significa sempre fare la scelta giusta, sorattutto in questo momento di grande rilancio da parte del nostro Governo nella campagna di riqualificazione energetica degli edifici.
Lo scopo è apportare un netto miglioramento dei consumi. Oltre a questo anche intraprendere una linea Green per quanto riguarda le fonti rinnovabili.
Per fare questo, lo stato ha provveduto ad un insieme di azioni in ambito fiscale come Bonus e Superbonus incentivando la popolazione e l’indotto nell’intraprendere questa colossale opera infrastrutturale mai eseguita prima.
Se pur la legge e gli incentivi pressuppongono un interesse comune e condivisibile (cosa che ci trova anche noi in assoluto accordo), si ha un rovescio della medaglia che si ripercuoterà sulla vita futura delle persone.
Come possiamo determinarlo?.
Come vedremo tra poco, viene difficile contraddire quello che starai per leggere e sicuramnete molti di voi si rispecchieranno nei diversi punti che andremo ad affrontere.
La nostra azienda è formata da tecnici qualificati e certificati nell’ambito della diagnostica edile per il risanamento degli edifici soggetti a patologie edili.
Da oltre 10 anni e giorno dopo giorno e con migliaia di analisi strumentali svolte, possiamo affermare:
che da una errata coibentazione possono scaturire innumerevoli problemi come tra poco mostreremo.
Cappotto Termico, gli errori più comuni che possono dare origine all’umidità.
Sovrastima e sottostima
-Uno degli errori più consueti che riscontriamo, è la sovrastima o la sotto stima del materiale coibentante che viene applicato rispetto a quello che realmente servirebbe.
Questo avviene soprattutto per dei limiti tecnici non dipendenti sempre dal progettista, ma da una serie di concause che citeremo tra poco.
Scelta del Materiale
Bisogna prestare soprattutto attenzione alla scelta del materiale coibentante.
-Ovvero quale tipo di materiale permette di ottenere un netto miglioramento della classe energetica dell’edificio, (nel caso di superbonus questo viene quantificato con un salto di almeno 2 classi rispetto a quella di partenza).
L’altro vincolo è ottenere una trasmittanza delle pareti verticali e/o orizzontali sotto alcuni limiti imposti dalla legge, che varia a secondo delle zone.
La scelta del materiale quindi ricade quasi sempre su materiali ultra-performanti, con conducibilità termiche sempre più basse e con minor spessori.
Questo tipo di scelta però deve far combaciare altre caratteristiche fondamentali come:
-la resistenza a vapore
-l’inerzia,
-lo sfasamento termico
-l’attenuazione termica periodica ecc….
In ambito termico una fattore determinante è cercare di mantenere in equilibrio l’aspetto Termico con quello Igrometrico.
Possiamo affermare che se si tira la coperta troppo da una parte si rischia di scoprire quell’altra.
Esatta stratigrafia presente
–Un ulteriore sbaglio è dare per scontato la conoscenza della vera stratigrafia verticale e orizzontale che compone l’involucro edilizio.
Oltre a questo, quando si è in presenza di materiali eterogenei la cosa si complica.
Consocere ad esempio la densità dei materiali tipo mattoni, tufo, ma soprattutto i cementi armati o le pietre, diventa impossibile.
Non bisogna poi tralasciare la presenza di patologie edili come umidità, muffe o salnitro ecc…
In ultimo un dato importantissimo che non viene preso in esame è la produzione e lo smaltimento dell’umidità in forma di vapore emessa dagli occupanti.
Posa in opera
-Un articolo a parte lo meriterebbe quest’altro tipo di errore, perchè è quello in assoluto più frequente, anzi possiamo definirlo cronico.
La posa in opera del sistema a cappotto eseguito da persone non qualificate e senza nessuna conoscenza basilare su quello che stanno realmente svolgendo.
Questo è dovuto prevalentemente per mancanza di cultura e formazione nel nostro paese, che solo ora inizia ad approcciarsi ai cappotti termici.
Metodo di Calcolo o Misurazione ?
-Un altro componente che può indurre in errore sono i software di calcolo.
Quelli che vengono forniti ai tecnici, progettano basandosi sul metodo di calcolo come lo stabilisce la normativa 6946-2008.
Questo metodo però presenta grandi limiti, che possono essere superati alla grande con la MISURAZIONE in loco come da normativa 9869-2015 .
Vedi video analisi Termoflussimetrica clicca qui.
Vincoli Urbanistici
-Infine la presenza di vincoli comunali e urbanistici possono influire in mosdo significativo, fino a scendere ad eventuali compromessi.
Dal momento cheavviene questo è inevitabile che non si possa garantire il rispetto di tutte le caratteristiche di un sistema a cappotto, come:
-La ermeticità
-La durevolezza
-La continuità
-La complanarità
-L’integrità
Fare il cappotto termico è sbagliato?
Quando parliamo di Cappotto Termico, bisogna sapere che in ambito tecnico stiamo parlando di un Sistema di isolamento termico a cappotto.
Questo viene denominato a livello internazionale con la sigla ETICS,da (External Thermal Insulation Composite System).
Questa sigla significa apporto di materiale coibentate, che troverà supporto dove; su strutture esistenti.
E’ proprio da queste ultime due parole che arrivano i problemi.
Fatta una breve comprensione di cosa è un sistema di isolamento termico , arriviamo a rispondere a questa fatidica domanda:
FARE IL CAPPOTTO TERMICO E’ SBAGLIATO?.
La risposta è NO se il tuo caso risponde a queste 10 domande :
1)Voglio fare il cappotto termico perchè ho una reale esigenza oppure sono smosso solo dall’incentivo che il Governo ha messo in atto.
2) Se si perchè?
3) Cosa succede se non lo faccio?
4)Quali benefici mi porterà?
5)Questi benefici posso quantificarli sia in termini economici e tecnici
6)La struttura può essere coibentata e rispetta tutte le regole di un sistema a cappotto Termico,oppure ho dei limiti e devo scendere a compromessi?.
7)Cosa succede se l’opera non rispecchia i criteri tecnici che servirebbero?
8)Sono costretta a fare l’opera perchè sono in condominio e non ho alternative?
9) Il tecnico a cui dovrò affidarmi ha le competenze tecniche specifiche per garantire la buona riuscita dell’opera?
10)Se non sono ingrado di affrontare questo tipo di intervento, c’è la possibilità di incaricare tecnici qualificati che svolgono uno studio
di fattibilità prima di compiere l’opera?
Se non hai trovato risposte ad alcune di queste domande ti invitiamo a fermarti immediatemente e metterti in contatto con un nostro tecnico clicca qui
Cappotto termico vediamo quali tipi di umidità e patologie possono sorgere entro 3 anni.
Dall’indagine svolta viene stimato che tra il 40% e il 60% degli interventi, sono a rischio di incorrere in gravi patologie edili, in uno spazio temporale che varia da un minimo di un anno a tre anni dal compimento dell’opera.
Ma esattamente cosa accadrà?
Dove il sistema a Cappotto presenterà dei difetti, si incorre il rischio di creare fenomeni di umidità.
I più comuni saranno la formazione di possibili muffe soprattutto negli ambienti come le camere da letto, cucine e bagni e negli armadi.
In secondo luogo si avrà un fisiologico innalzamento dell’umidità relativa interna, quindi la capacità di produzione e smaltimento degli occupanti.
Notare che abbiamo scritto fisiologico, perchè un sistema a cappotto termico dal momento che viene installato procura un inevitabile innalzamento dell’umidità igrometrica , in alcuni casi anche fino al 20% in più.
Questo accade perchè la struttura deve rispecchiare tra le caratteristiche sopradescritte quella dell’ermeticità, data non solo dal sistema a cappotto ma anche dalla sostituzione delle finestre quindi il famoso (effetto serra).
Col passare del tempo si potrà avere sempre più odore acre e cattivo negli ambienti, si potrà avere forme di condensa su finestre e pavimenti.
Tutte queste patologie porteranno a rendere gli immobili ambienti poco salubri e igienici, senza tralasciare gli effetti indiretti che si ripercuoteranno sulle persone, ritrovandosi così a gestire un bel problema sia in termini di salute sia in termini economici.
La reversibilità dell’opera è possibile, dopo una errata progettazione che ha generato patologie di umidità?.
Tornare indietro nell’eliminazione delle errate coibentazioni non può essere sempre praticabile, la sua fattibilità è data da un’insieme di fattori che la caratterizzano.
Quello che si può fare la maggior parte delle volte è una correzione al fine di mitigarne gli effetti, ma solo dietro un’analisi strumentale.
Se vuoi eseguire una verifica clicca qui clicca qui.
Conclusione
Concludiamo dicendo che, il sistema a cappotto è un opera importante e non deve essere eseguita a cuor leggero.
Proprio per questo esistono aziende con professionisti qualificati.
Riusciamo a fornire uno studio di fattibilità e un’analisi strumenatle, dandoti tutte le risposte del caso.
Sarai guidato in un processo di scelta molto difficile e molto specifico e avrai un alleato importante dalla tua parte, o meglio la nostra conoscenza.
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